Avrai sentito parlare spesso di fenomeno carsico, ossia l’azione erosiva dell’acqua che, nel corso dei millenni, plasma la roccia calcarea, creando fessure e grotte, tripudio di stalagmiti, stalattiti e colonne color alabastro che sembrano essere state plasmate dal più abile degli artigiani.
Ad Alghero, precisamente nel cuore del promontorio di Capo Caccia parte degli omonimi Parco Regionale ed Area Marina Protetta, vi sono grotte carsiche magnifiche come quelle di Nettuno, con ambienti che sembrano cattedrali nate nel cuore della Sardegna.
Noleggiare un auto all’aeroporto di Olbia, è la scelta migliore che puoi fare per raggiungere Alghero in circa 1 ora e mezza, muovendoti in piena autonomia alla scoperta delle grotte più belle. Opta per l’agenzia Ellepi che metterà a tua disposizione veicoli sicuri, pagamenti elastici e un’assistenza altamente qualificata.
Le meravigliose Grotte di Nettuno
Una leggenda narra che la Grotta di Nettuno sia stata creata dal Dio del mare con il suo tridente: quando arriverai al cospetto di questa ampia cavità carsica, non faticherai a credere a questo antico racconto, rappresentando difatti uno dei gioielli naturalistici più strabilianti di tutta Europa.

Non si conosce il nome dello scopritore: probabilmente è un tale pescatore Ferrandino alla fine del ‘700, anche se è difficile credere che uomini ben più antichi ne ignorassero l’esistenza, a partire dai romani che, nel I d.C., erano stanziati nella vicina Portus Nymphaeus, attuale Porto Conte.
Puoi raggiungere le Grotte di Nettuno in barca partendo da Alghero o dal porticciolo di Dragunara, oppure comodamente tramite l’automobile che hai scelto nel vastissimo parco auto dell’agenzia di noleggio Ellepi.
Partendo da Alghero, devi guidare verso Fertilia, attraversare un tratto della panoramica SS127 bis e poi immetterti sulla Strada Provinciale 55 fino al promontorio di Capo Caccia, dove si trova la Escala del Cabirol.
Preparati a scendere i 654 scalini di questa scalinata che, da 119 m di altezza, si snoda sul fianco della parete rocciosa a zig-zag.
Entrando nelle Grotte di Nettuno, tra pareti che sembrano quasi di marmo e stalattiti simili a drappi, raggiungerai la Sala della Reggia, con colonne di calcio alte 9 m che sfiorano quasi il soffitto. Questa è la cornice che fa da sfondo al lago La Marmora, uno dei laghi salati più vasti di tutta Europa: osserva l’Albero di Natale, una formazione stalagmitica conica che ricorda il celebre addobbo festivo, ma soprattutto l’Acquasantiera, la colonna che si erge dalle acque chiamata così perché in cima ci sono delle specie di vaschette dove gli uccelli si abbeverano. Poco oltre, ecco la Spiaggia dei Ciottolini, dove nell’800 le barche dei visitatori approdavano, in un ambiente illuminato all’epoca da candele.
Lascia la Sala della Reggia e raggiungi Sala Smith, caratterizzata da una colonna circondata da colate che ricordano proprio le canne di un organo.
Preparati a restare senza parole davanti alle pareti intarsiate della Sala delle Trine e dei Mei Merletti, con la pietra plasmatasi in forme che ricordano pizzi, filigrane e frange.
Saluta le Grotte di Nettuno dall’alto della Tribuna della Musica, dalla quale potrai osservare l’antro, ricordando i tempi in cui un orchestrina suonava, accompagnando i danzatori sulla Spiaggia dei Ciottolini.
La Grotta Verde
Percorrendo in auto la Strada Panoramica di Capo Caccia, troverai l’ingresso per la Grotta Verde, gioiello naturalistico e archeologico che, secondo la leggenda, era abitata dalle ninfe.
Questa cavità, sita anch’essa nel Parco Naturale Regionale di Porto Conte, custodisce stalagmiti e stalattiti ricoperte di alghe, rocce in calcare risalenti a 200 milioni di anni fa e una rarissima colonia di madreporarie, antenate dei coralli. Questo preziosissimo ambiente ha ospitato anche la vita umana, a partire dal Neolitico antico, per poi diventare luogo di culto cristiano: nel XV secolo è stato costruito anche un altare dedicato a Sant’Erasmo.
Ogni testimonianza è stata letteralmente sommersa dal lago salmastro che occupa la grotta, con acque dai riflessi smeraldini che giustificano il nome della grotta. Resti di graffiti, di ceramiche rosse e di corredi funerari sono stati ritrovati solo grazie agli scavi subacquei: se vuoi conoscere i reperti, raggiungi Sassari e visita il Museo Sanna.
Grotta di Nereo
Per visitare la Grotta di Nereo, che porta il nome del leggendario padre delle Nereidi, devi amare le immersioni: per cui, raggiungi Punta dell’Asino e tuffati nelle acque che hanno sommerso questo scrigno di biodiversità. La luce che penetra ti regalerà un paradiso subacqueo popolato da coralli, spugne, trine e margherite di mare, con qualche aragosta e cernia che ti nuoterà proprio a un palmo di naso.
Esplorando la grotta, che arriva fino a 30 m di profondità nel mare, scorgerai una serie di cunicoli che ti immetteranno in altri ambienti, dove il corallo la farà certamente da padrone.
La Grotta di Nereo è considerata una delle più grandi di tutto il bacino del Mediterraneo.
Nella vicina località di Porto Conte organizzano escursioni nella grotta, adatte sia ai principianti, sia ai più esperti, così da goderti le bellezze di questa cavità in totale sicurezza.
Grotta delle Brocche Rotte
Parti alla volta di Capo Caccia, vicino Alghero. Dal belvedere del promontorio, percorrendo un sentiero che si insinua nella fitta macchia mediterranea con scenografici tratti esposti a picco sul mare, raggiungerai la Grotta delle Brocche Rotte.
Il nome di questa cavità carsica è legata alla notevole quantità di ceramiche rinvenute, chiara dimostrazione secondo gli studiosi che questo luogo, in età prenuragica, sia stato utilizzato come luogo di culto con tanto di sinistri rituali.
All’inizio la grotta ti sembrerà abbastanza angusta, ma poi sbucherai in un antro ricchissimo di stalattiti e stalagmiti, in un’atmosfera remota e rarefatta di grande impatto emotivo.
Il panorama che potrai ammirare dall’ingresso della grotta è davvero straordinario, abbracciando l’isola Foradada con il tunnel della Grotta dei Palombi ben visibile, Porto Conte con la sua baia, Cala d’Inferno, Punta Giglio e, sullo sfondo, la città di Alghero.
Grotta del Sorrel
Se ami i libri di Jules Verne, raggiungi la Grotta del Sorrel, quasi nascosta tra le falesie del promontorio di Capo Caccia. Questo ambiente carsico è estremamente labirintico, con una serie di cunicoli che si diramano dal corridoio principale: per questo motivo potrai visitare la grotta solo con guide specializzate.
Stalagmiti, colonne di calcio, stalattiti ti accompagneranno dal Cavernone, affacciato direttamente sul mare, fino ai meandri della terra: pensa che a volte ti ritroverai a camminare a quattro zampe oppure con i piedi in acqua, mentre in altre situazioni dovrai utilizzare imbragature e corde.
L’alternanza nella grotta tra ambiente marino e di acqua dolce ha creato nel tempo un ecosistema prezioso da difendere a tutti i costi e non puoi non visitarla nel tuo tour tra le grotte più belle di Alghero.
Grotte di Nettuno e altre grotte di Alghero: come arrivarci