La Sardegna è la regione che ha il maggior numero di spiagge considerate tra le più belle di tutto il pianeta: pensa a Cala Goloritzè e a Cala Mariolu affacciate sullo spettacolare Golfo di Orosei. Si tratta di baie da sogno, sabbiose e riparate dai venti, veri e propri angoli di paradiso dalle sfumature caraibiche.

La Sardegna cela però, lungo i suoi 1849 km di costa, spiagge dall’aspetto completamente differente, più selvagge e remote, proprio come quelle che puoi incontrare in Normandia oppure in Marocco nella località di Dakhla. Tra queste spicca su tutte la Spiaggia di Piscinas, non a caso soprannominata dai locali “deserto sardo”.

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Alla scoperta della Spiaggia di Piscinas

La Costa Verde è una delle aree più selvagge e incontaminate della Sardegna, alla stregua del Gennargentu e del Supramonte: è lunga poco più di 50 km ed è considerata una delle terre emerse più antiche di tutta Europa, assieme al Sulcis.

È qui che sorge la spettacolare Spiaggia di Piscinas, tra il promontorio granitico di Capo Pecora e quello settentrionale di Capo Frasca.

Per raggiungere l’arenile, ti conviene noleggiare un auto all’aeroporto di Olbia presso Ellepi, un’agenzia di noleggio auto dall’esperienza decennale che ti assisterà durante tutto il viaggio sull’isola.

La Costa Verde si caratterizza per l’alternanza tra scogliere rossastre, macchia mediterranea fittissima profumata di corbezzoli, lentischi e ginepri e, infine, spiagge come quella di Piscinas. Si trova nel territorio del comune di Arbus e ti apparirà come un altro universo rispetto ai classici lidi sardi frequentatissimi dai turisti.

Lungo i suoi 7 km si susseguono dune impressionanti, morbide distese di sabbia dorata che arrivano a raggiungere 60-100 m di altezza, ricoperte qua e là da macchia mediterranea e, in particolare, da euforbie, lentischi e ginepri.

Raggiungendo Piscinas, noterai subito che le dune, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, non si limitano a costeggiare il mare ma si incuneano per metri e metri nell’entroterra e, con un po’ di fortuna, potrai persino scorgervi conigli selvatici e soprattutto il cervo sardo, che ha fatto delle dune di Piscinas uno dei suoi habitat.

Il vento non manca quasi mai su questa spiaggia e lo capirai osservando il mare e le dune, continuamente plasmate dal maestrale, ma anche gli arbusti presenti, i quali hanno forme innaturali e non erette. In ogni caso, se ami gli sport acquatici come il surf, il windsurf o il kitesurf, non c’è luogo migliore in Sardegna per praticarli.

Se invece prediligi le immersioni, sappi che i fondali in questo tratto di mare celano il relitto di un vascello britannico, inabissatosi circa 3 secoli fa.

Sulla Spiaggia di Piscinas puoi rilassarti quasi in solitudine, trascorrendo ore nel relax più totale a contatto con la natura: anche le tartarughe Caretta-Caretta la scelgono per deporre le loro uova, così come i naturisti l’hanno eletta come la migliore spiaggia d’Europa per chi pratica questa filosofia di vita.

Sappi che la spiaggia non è particolarmente attrezzata e non ci sono moltissime strutture, se non qualche chioschetto dove noleggiare pedalò o canoe, un camping, un ristorantino e un bar.

Come arrivare alla spiaggia di Piscinas

Le strade per raggiungere Piscinas sono degne della fama di questa spiaggia definita da Touring Club Italia come una delle più belle al mondo. Sono percorsi che si snodano in angoli della Sardegna remoti, tra natura aspra e siti di archeologia industriale ormai abbandonati, che esprimono al massimo il passato economico dell’isola.

Con la vettura che hai noleggiato presso l’agenzia Ellepi, scegliendola in un parco auto che ha davvero molte alternative tra suv, fuoristrada, station-wagon e berline, puoi raggiungere la Spiaggia di Piscinas partendo dal borgo di Arbus.

Guida verso Fluminimaggiore e poi immettiti sulla Strada Statale 126, per poi svoltare verso Piscinas-Ingurtosu.

A questo punto ti ritroverai nel bel mezzo del Parco Geominerario dichiarato Patrimonio dell’UNESCO, precisamente nella Valle de Is Animas, letteralmente disseminata dai resti delle miniere del territorio, binari di ferrovie abbandonati, carrelli completamente arrugginiti, materiali di scarto e resti di edifici abitati dai minatori.

Goditi il patrimonio naturalistico e archeologico che incontrerai lungo la strada, perché non si tratta di set cinematografici posticci, ma di vita vissuta ormai estintasi.

Una volta superato il Pozzo Gal trasformato oggi in Museo Multimediale e la Laveria Brassey dove nel ‘900 si lavoravano i materiali grezzi, raggiungerai la spiaggia di Piscinas.

Un percorso alternativo e più immerso nella natura è invece quello che passa per Portu Maga: in questo caso ti ritroverai a guidare su una strada più panoramica e addirittura ad attraversare il Rio Naracauli e il Rio Piscinas, proprio come se fossi in un safari.

I torrentelli potrai guadarli facilmente in estate, quando sono in secca, mentre in altre stagioni più piovose è possibile che si ingrossino: quindi, opta per questo percorso solo nel corso della stagione estiva.

Cosa vedere nei dintorni della Spiaggia di Piscinas

Oltre a goderti la spiaggia di Piscinas, estraniandoti dalla quotidianità in questo eremo naturale che sembra perso nel tempo, puoi anche metterti in macchina e scoprire le ricchezze del territorio circostante.

Ad esempio nel borgo di Arbus, fatto di case in pietra abbellite da fiori e vicoli labirintici, si trova il Museo del Minerale, dove potrai ammirare una ricchissima collezione di minerali provenienti da ogni angolo del pianeta.

Ricorda che nel territorio di Arbus si trova la miniera di Naracauli, che potrai visitare tramite una guida esperta che ti accompagnerà tra impianti di estrazione abbandonati e la Laveria Brassey: pensa che da quest’ultima la blenda, da cui veniva estratto lo zinco, veniva caricata sui vagoni della ferrovia, per raggiungere poi il molo della stessa Piscinas.

Non perderti inoltre una visita alla Chiesa di San Sebastiano martire risalente al XVI secolo, ma soprattutto al Museo del Coltello Sardo. Devi sapere che ad Arbus c’è una lunghissima tradizione nell’arte della fabbricazione dei coltelli is arresoias arburesa, caratterizzati dalla tipica lama arcuata.

Nel borgo di Fluminimaggiore invece ti aspetta il Museo Archeologico, una tappa imperdibile se vuoi conoscere meglio la storia del monumento simbolo del borgo, ossia il Tempio di Antas. Si dice che sia stato Caracalla a volere la costruzione di questo luogo di culto in onore di Sardus Pater, divinità locale della Sardegna: alcune statuette in bronzo riconducibili a questa entità sono state rinvenute sul luogo ed esposte proprio nel museo di Fluminimaggiore, assieme ad altri reperti prenuragici e punici.

Non farti mancare, infine, un’escursione all’interno della Grotta Su Mannau, che ti aprirà una finestra sulla Sardegna di 540 milioni di anni fa, tra laghetti ipogei, stalattiti, stalagmiti e formazioni calcaree.